
Musica
22 Lug 2019
Faun: ritorno alla Natura
Definire un gruppo come i Faun non è affatto semplice: la varietà stilistica, strumentale, linguistica e di generi potrebbe accomunarli ai World of Omnia, di cui ho scritto già in passato, ma c’è un aspetto che più di tutti differenzia i due complessi: entrambi venerano la Natura per il suo essere Madre e Vita, ma nei Faun c’è di più.
Il gruppo nasce nel 1998 su iniziativa di Oliver “s. Tyr” Pade, Elisabeth Pawelke, Fiona Rüggeberg e Birgit Muggenthaler. L’esordio discografico però avviene solo quattro anni dopo, a causa di alcuni abbandoni interni alla formazione. Ne “Zaubersprüche” esordisce anche Niel Mitra, poi rimasto in pianta stabile e tutt’oggi unico componente a far uso di strumentazione elettronica.
Fra le particolarità che da subito colpiscono di questo gruppo, e primo elemento che li differenzia dagli Omnia, è l’abbondante presenza di strumenti medievali: arpa celtica, ghironda, nyckelharpa svedese, cornamusa, citra sono solo alcuni dei tanti accompagnamenti presenti nelle loro melodie.
Dichiaratamente “connessi con la Natura”, i Faun hanno modellato il loro stile musicale, da loro definito come Pagan Folk, mischiando elementi della musica popolare medievale con quelli celtici, new age, folk metal, darkwave ed elettronici: il risultato è un alchimia musicale che spazia da lente ballad malinconiche dai toni mistici fino ad allegre An-Dro (danze popolari bretoni) tutte da ballare ed apprezzare fino all’ultima nota; un mix, quello proposto dal gruppo tedesco, che abbraccia le tradizioni musicali di varie regioni d’Europa, della Persia, dell’Arabia combinate poi con la poetica tardo medievale e romantica tipica della letteratura tedesca.
I testi, benché ispirati dalle atmosfere tedesche e nordiche, sono scritti e cantati in diverse lingue: tedesco (nelle varianti standard e medievale), antico islandese, basso tedesco (dialetto basso sassone), norreno, latino, ungherese, finlandese e giudesmo, la lingua giudeo-romanza diffusasi fra gli ebrei spagnoli nel lontano ‘400. Nelle tematiche fanno propria l'ingenuità "sacra" con cui i popoli antichi guardavano alla natura.
Insieme ai colleghi Omnia e Corvus Corax, anche i Faun sapranno certamente come convincere chiunque li ascolti a sentirsi di nuovo Uno con la Natura, e non più Uno con Se stesso: lasciatevi trasportare dalla loro musica così antica e remota, riscoprite il passato, la frugalità delle melodie e la loro armonia con il vento; sentirete presto un richiamo lontano. Sarà quello del vostro animo.
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