
Escursioni
12 Nov 2019
Escursione circolare sul Monte San Vigilio
Quando i fiocchi di neve cadono e trasformano il paesaggio in un luogo da favola, è ora di immergersi nella natura idilliaca dell’Alto Adige e di andare alla scoperta del paesaggio innevato. Il Monte San Vigilio - che si eleva tra la Val Venosta a nord, la piana di Merano a est e la Bassa Val d’Ultimo a sud - è il luogo ideale, in quanto zona naturalistica rigorosamente chiusa al traffico: è raggiungibile solo con la funivia da Lana.
La stazione a monte della funivia è punto di partenza per numerose escursioni attraverso il paesaggio innevato.
Cusiosità sul Monte San Vigilio
Svariati ritrovamenti di pietre focaie provano che su questa montagna dalla sommità tondeggiante già nel neolitico erano soliti sostare dei cacciatori, mentre non vi sono prove dell’esistenza in loco di insediamenti preistorici fissi. Il Monte San Vigilio, la montagna di casa degli abitanti di Lana, è divenuto molto presto un ambito luogo di villeggiatura; non desta quindi meraviglia che già nel 1912 una funivia collegasse Lana alla montagna. Una realizzazione tecnica pionieristica, senza dubbio, soprattutto se si pensa che all’epoca, a livello mondiale, esisteva una sola funivia abilitata al trasporto persone, quella da Bolzano al Colle. Francesco Ferdinando d’Asburgo in persona, arciduca ereditario d’Austria-Ungheria, non volle lasciarsi sfuggire il piacere (e onore per i promotori dell’opera) di salire al Monte a bordo di una cabina appesa a una fune metallica, accompagnato per l’occasione dalla consorte Sophie. Ma anche celebrità come Fritz von Herzmanovsky-Orlando, Franz Kafka, Christian Morgenstern e Franz Lehár ebbero occasione di conoscere e apprezzare Monte San Vigilio. Nacque così sul posto una serie di chalet per le vacanze, di ville per i “cittadini”, la popolazione contadina di solito si accontentava di una baita per il fieno; c’era un gran movimento d’estate, mentre d’inverno si creò una piccola zona sciistica amata soprattutto dalle famiglie, che ancor oggi svolge la sua funzione, manto nevoso permettendo. Il Monte è attraversato da una fitta rete di passeggiate e sentieri, il che ne fa un vero paradiso per escursionisti e biker. E poi c’è la chiesetta di montagna da cui il Monte prende il nome, le cui origini risalgono presumibilmente all’epoca attorno al 1100. San Vigilio, uno dei patroni dell’Alto Adige (e del Trentino), dopo essere stato dichiarato santo, “assunse” il ruolo del fino ad allora temutissmo dio pagano del tuono “Thunar”, divenendo santo protettore dal maltempo. Fedeli di Lana, Marlengo e Quarazze particolarmente legati alla tradizione partecipano ancora oggi alla annuale processione rogatoria alla chiesetta.
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