
Salute
02 Feb 2021
Quanto è importante il sonno per la nostra salute?
Pertanto, se il periodo di riposo si accorcia troppo, il primo a soffrirne è proprio il cervello.
Che segnali ti dà tuo figlio per farti capire che ha bisogno di dormire?
Il più scontato ma efficace è l’essere assonnato durante il giorno. Se da adulto riesci a sopportare meglio le poche ore passate a dormire, per il bambino questo sforzo è davvero pesante e nella maggior parte dei casi farà l’unica cosa che può davvero aiutarlo: dormire. Altre conseguenze di questa veglia prolungata comprendono:
- scarsa capacità a concentrarsi,
- tendenza a controllare poco l’impulsività
- generalmente un umore più irascibile e scontroso
- nervosismo durante il giorno con una minore empatia verso i compagni.
Tanto meno i bambini dormono (ma non solo i bambini), tanto più questi effetti si accentueranno.
Se riconosci questi sintomi, la cosa migliore che puoi fare è aumentare le sue ore di sonno, migliorandone allo stesso tempo la qualità, ad esempio:
- curando l’alimentazione (certi cibi ipercalorici serali, come i cereali raffinati e gli zuccheri semplici, rendono più difficile l’addormentamento, mentre le proteine lo facilitano):
- facendogli fare qualche sport (la stanchezza fisica è un ottimo induttore del sonno),
- facendogli fare un bagno caldo prima di coricarsi, in modo che il calore rilassi la sua muscolatura e facili l’addormentamento;
- evitando attività eccitanti (specie l’attività fisica frenetica).
Quante ore dovremmo dormire?
Le ore del sonno dipendono molto dall’età:
- Fino a 4-5 anni le ore di sonno dovrebbero essere circa 12-15.
- Dai 6 anni fino all’adolescenza bisognerebbe dormire almeno 10-11 ore.
- Da adulti sarebbe bene riposare per almeno 7 ore, meglio 8.
- L’anziano, più dorme più vivrà… purché da sveglio non stia sempre seduto e compensi l’immobilità del sonno con almeno un’ora di cammino quotidiano.
Cosa fare prima di coricarsi?
Attenzione poi alle abitudini prima di coricarsi: stare davanti a uno schermo luminoso come la televisione o il cellulare prima di dormire è un’abitudine sbagliata, perché inibisce la produzione di melatonina, l’ormone che favorisce l’addormentamento e regola i cicli sonno-veglia.
(Approfondimento a cura di Roberto Gava*, disponibile anche in podcast)
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*Roberto Gava si è laureato in Medicina all’Università di Padova, si è specializzato in Cardiologia, Farmacologia Clinica e Tossicologia Medica, per poi perfezionarsi in Agopuntura Cinese, Omeopatia Classica e Bioetica. Dopo aver lavorato per quindici anni in ambiente universitario, aver scritto due libri di Farmacologia e più di cento pubblicazioni scientifiche, essendosi convinto che il compito di un clinico è quello di scegliere di volta in volta la tecnica terapeutica più appropriata per il suo paziente in modo da poter personalizzare qualsiasi trattamento, sia preventivo che curativo, da quasi trent’anni studia sistematicamente la letteratura scientifica per accrescere le proprie conoscenze scientifiche e per poterle utilizzare nella pratica clinica quotidiana e nei suoi interventi divulgativi. È inoltre convinto che la vera Medicina non sia tale se non può essere Personalizzata e Umanizzata e pensa che questo lo si ottenga solo con una Medicina Integrata dove i saperi moderni e antichi si fondono insieme.
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