
QualBuonTurismo
27 Mar 2019

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27 Mar 2019
Medioevo e città murate – Parte II
Sono sempre io, Publio Sulpicio Cincinnatus, discendente di una famiglia romana. Se volete più informazioni su di me e sulla mia Storia leggete l’articolo Medioevo e città murate – Parte I.
Quest’oggi sono diretto, con mio padre, in città. Dobbiamo vendere le prelibatezze che abbiamo coltivato nel piccolo appezzamento di terra che coltiviamo con molti sacrifici.
Siamo partiti dal villaggio che era ancora notte. Abbiamo camminato per diverso tempo su piccole strade principalmente di terra battuta o sassi molto sottili. Mio padre governa l’asino che tira il nostro piccolo carretto. Su quest’ultimo vi sono ortaggi, frutta, qualche cereale che vorremmo vendere in città. Io sto dietro al carro per raccogliere eventualmente le cose che potrebbero cadere vista la strada sconnessa. Da un po’ ci siamo immessi in una bella strada insieme ad altri contadini. Mio padre ha instaurato qualche chiacchiera con i compagni di viaggio occasionali così ho potuto imparare cose nuove. Stiamo percorrendo la via Postumia, una delle strade più importanti dell’antico impero romano che collegava Aquileia a Genova e che resiste al passare del tempo.
Siamo diretti ad Opitergium, un’antica città di origine venetica. Il suo nome deriva da terg che significa mercato, piazza. È una città con un importante porto fluviale, infatti, qui arrivano e partono diverse merci e prodotti in direzione della laguna.
Oderzo deve il suo sviluppo alla posizione geografica peculiare: è ubicata al centro di una vasta zona fra i fiumi Liventia e Plavis.
Dalla Postumia, all’alba, vedo già le mura della città e anche un grande fiume su cui navigano grandi barche. Entriamo da una porta che guarda ad est e mi sembra immensa. Una volta superata vedo molte case, una vicina all’altra e diversa gente affaccendata che si muove caoticamente nelle vie. Carri trainati da animali, mercanti, soldati e donne, tutti sembrano avere una meta diversa in questa grande città.
Un uomo ci ha indicato dove trovare il foro con il mercato e mio padre per cercare di accaparrarsi uno stallo in buona posizione ha affrettato il passo.
In poco tempo siamo riusciti a vendere il nostro carico e, ascoltando le chiacchere, ho scoperto che questa città venne devastata diverse volte dagli eserciti invasori: nel 373 dai Quadi e dai Marcomanni, nel 403 dai Visigoti, nel 452 da Attila, nel 463 dagli Alani e successivamente dagli Ostrogoti.
Non vi resta che scoprire, in chiave microturistica, la città di Oderzo.
Continua…
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